Biografia
Una vita fuori dall'ordinario
“Vorrei essere giovane, per lavorare di più, per aver tempo di scrivere e determinare le nuove idee e per scrivere specialmente il mio libro Psiche: L’Uomo". Così scriveva Maria Montessori nel maggio del 1952, al termine della sua lunga ed intensa vita iniziata il 31 agosto 1870 a Chiaravalle, in provincia di Ancona. È però a Roma che Montessori compie la sua formazione prima con la frequenza di scuole a carattere scientifico poi con l’iscrizione al corso di scienze naturali e successivamente a medicina, laureandosi nel luglio del 1896 con una tesi in psichiatria. E a casa Montessori fu festa!
Nell’università di Roma respira l’entusiasmo per i nuovi orizzonti che la ricerca scientifica dischiudeva per la biologia, embriologia, antropologia, malattia mentale, genetica e igiene. Presso la clinica psichiatrica dell’università di Roma si occupa dello studio scientifico dei bambini affetti da insufficienza mentale al fine di individuare metodi educativi adeguati al loro recupero. Ella coglie l’importanza che l’educazione sensoriale e l’utilizzo di specifici materiali didattici hanno per favorire l’apprendimento nei bambini con difficoltà.
Anche un altro interesse coinvolge la giovane Montessori quello per la questione femminile. Partecipa in rappresentanza delle donne italiane ai congressi internazionali femminili del 1896 a Berlino e del 1899 a Londra, dove denuncia il sovralavoro cui le donne sono esposte; sostiene la parità salariale tra uomini e donne, la necessità di interventi legislativi per tutelare il lavoro femminile e il diritto all’istruzione femminile. Nei primi anni del Novecento è tra le protagoniste della battaglia per il diritto al voto e firma un proclama in cui si legge: “Donne sorgete! Il vostro primo dovere in questo momento sociale è di chiedere il voto politico”.
A San Lorenzo la scuola diventa la Casa dei Bambini
Forte di questo bagaglio di esperienze scientifiche, sociali e politiche, Montessori accetta verso la fine del 1906 l’incarico, offertole dall’ingegnere Eduardo Talamo, direttore dell’Istituto dei Beni Stabili, di dirigere alcune scuole per bambini dai tre ai sette anni, aperte all’interno degli edifici che l’Istituto aveva ristrutturato nel quartiere di San Lorenzo. L’incarico le dà la possibilità di sperimentare il materiale per l’educazione dei sensi già utilizzato con i bambini affetti da ritardo mentale con i bambini cosiddetti normali. Nascono così le Case dei Bambini, la prima delle quali è inaugurata il 6 gennaio 1907 in via dei Marsi 58, dove è tutt’oggi funzionante.
Il metodo di lavoro adottato da Montessori nelle Case dei Bambini è quello dell’osservazione documentata dei bambini, che liberamente scelgono le attività, in un ambiente che viene progressivamente organizzato in relazione ai loro bisogni. Dunque il metodo Montessori è frutto di un lavoro di osservazione e sperimentazione che la scienziata presenta nel 1909 nel libro Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all’educazione infantile nelle Case dei Bambini, che è divenuto un classico della pedagogia ed oggi è possibile trovare in libreria con il titolo La scoperta del bambino. E sì, perché nelle Case dei Bambini, ossia in un ambiente accogliente, sereno, familiare, Montessori ‘incontra’ un bambino laborioso, desideroso di conoscere, che ha capacità di concentrazione e attenzione, gioioso, soddisfatto per le attività che svolge scelte secondo il proprio interesse.
Il libro in breve tempo viene tradotto in inglese, francese, spagnolo, giapponese, tedesco, russo, olandese, danese. Montessori inizia a svolgere corsi nazionali e internazionali per la formazione degli insegnanti.
Inoltre prosegue i suoi studi, dedicandosi anche ai bambini dai 6 agli 11 anni e nel 1916 pubblica il libro L’autoeducazione nelle scuole elementari, in cui presenta il metodo educativo con i bambini più grandi, che per la matematica e la geometria sarà poi approfondito nel 1934 nei testi Psicogeometria e Psicoaritmetica. Negli anni Trenta è la volta dell’adolescente per il quale realizza un nuovo programma di formazione, pubblicato nel 1939.
L’ambiente del bambino non è però solo la scuola, ma anche la famiglia, e la scienziata affronta l’argomento nel libro Il bambino in famiglia, pubblicato nel 1923, in cui afferma che non è necessario che gli adulti appaiano perfetti agli occhi dei bambini, anticipando il titolo di un famoso libro dello psicanalista Bruno Bettelheim.
Cittadina del Mondo
Il successo internazionale la conduce a viaggiare per l’Europa, a recarsi per quattro volte negli Stati Uniti, e poi in America Latina, e dal 1939 in India dove, invitata dalla Società teosofica, si tratterrà per sei anni consecutivi, a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Viaggi, dunque, e incontri importanti con uomini e donne di cultura, capi di stato, scienziati. Qui ricordiamo la stima di alcuni personaggi come Sigmund e Anna Freud, Marconi, Tagore, Piaget, don Sturzo, Gandhi, …
Al successo internazionale non si accompagna quello italiano. Le viene rimproverata la formazione scientifico-positivista, l’accento posto sul lavoro individuale del bambino e l’utilizzo di materiali strutturati. Mussolini ben comprende l’importanza del nome Montessori nel mondo e per questo negli anni Venti presta attenzione ed aiuto alla scienziata; lei accetta proprio perché desidera che il suo metodo abbia in Italia il riconoscimento che ha all’estero. Il rapporto è però destinato a fallire, Montessori non è disposta a rinunciare alla sua autonomia di azione e pensiero. Nel 1932 tiene una conferenza dal titolo La pace e l’educazione in cui afferma che l’educazione è lo strumento per formare mentalità di pace. D’ora in avanti è sorvegliata dalla polizia e nel 1934 lascia l’Italia, portando nell’Europa, già attraversata da venti di guerra, il suo messaggio di pace con una serie di conferenze raccolte nel 1949 nel libro Educazione e pace.
Il periodo indiano, se pur caratterizzato da un forzato isolamento, costituisce per Maria e per il figlio Mario, avuto nel 1899 dall’allora compagno di vita scientifica e affettiva Giuseppe Montesano, un intenso periodo di ricerca.
In particolare Montessori approfondisce lo studio del bambino piccolo e del corrispondente approccio educativo, di cui tratta nel libro La mente del bambino, e il tema dell’“educazione cosmica”. Per la scienziata ogni essere vivente è chiamato consciamente o inconsciamente a partecipare all’armonia universale, alla conservazione della vita, in un rapporto di interdipendenza con gli altri esseri viventi.
L’ambiente allora, non è più solo la scuola, la famiglia, la società, è il cosmo e il bambino indaga la rete di relazioni, scambi, interdipendenze, attraverso la quale ha la possibilità di comprendere che la vita si mantiene con il contributo di ogni essere vivente. Egli ha la possibilità di entrare nel grande spettacolo dell’evoluzione naturale ed umana di cui è parte. Allora storia, geografia, zoologia, biologia, botanica, si integrano l’un l’altra, la conoscenza nasce dalla capacità di cogliere nessi e relazioni.
Maria e Mario Montessori ritornano in Europa nel 1946 e lei riceve molti riconoscimenti nei vari paesi. In Italia il 3 maggio del 1947 è ricevuta dall’Assemblea Costituente, che le rende omaggio; a tenere il discorso è l’onorevole Maria de Unterrichter Jervolino anche presidente della ricostruita Opera Nazionale Montessori, che era stata fondata nel 1924. Partecipa alla riorganizzazione dell’Opera Nazionale Montessori e nel 1949 è a Sanremo, dove presiede i lavori dell’VIII Congresso Internazionale Montessori sul tema La formazione dell’uomo nella ricostruzione mondiale. Nello stesso anno è candidata al premio Nobel per la pace; così sarà anche per i due anni successivi, ma non le verrà attribuito.
Instancabile, nel 1952 è pronta a partire per il Ghana, invitata a tenervi un corso di formazione, quando muore il 6 maggio a Noordwijk aan Zee, in Olanda, dove è sepolta.
I libri di Maria Montessori sono tradotti in 56 paesi ed in 35 lingue. Le istituzioni educative che applicano il suo metodo sono 22.000, tra nidi, Case dei Bambini, scuole primarie e secondarie, diffuse in 110 paesi, in tutti i continenti.